Abstract
Introduzione: L’uso della formalina in Anatomia Patologica non è soltanto l’impiego di unanormalissima sostanza chimica liquida, ma rappresenta «una questione di Responsabilità». Da essadipende la qualità del pezzo operatorio che arriverà alla refertazione.
Obiettivo: La Buona Pratica del suo utilizzo ha lo scopo di informare e tutelare in caso diresponsabilità professionale, il Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico del reparto di AnatomiaPatologica.
Materiali e metodi: La fase preanalitica è composta da svariati step procedurali dove l’incidenza didiverse variabili può incidere sulla qualità del campione, nei risultati di laboratorio e sul loro utilizzo;questa fase che comprende le sue relative modalità di raccolta, trattamento, conservazione e trasportodel campione determinano la sua idoneità/non idoneità e conseguente accettazione/rifiuto chepossono portare ad un disagio in caso di non conformità, poco conveniente per il paziente in quantosi allungano i tempi d’attesa dei risultati causando così un ritardo nella diagnosi e di conseguenzanella terapia.
Discussioni: La buona pratica punta alla ricerca degli errori, il punto saliente dell’accettazione manon solo in Anatomia Patologica.
Conclusioni: Metodi per la rilevazione degli errori e procedure definite per il loro controllodovrebbero essere associati ad un’efficace e sistematica attività d’informazione e formazioneproattiva rivolta ai professionisti sanitari e ai pazienti al fine di ridurre gli errori e assicurare qualitàal campione.
Parole chiavi: Formalina, buona pratica, conformità, qualità, Anatomia patologica.