Guidelines
Raccomandazioni dell’Associazione Tecnico Scientifica – S.I.T.La.B.
N. 2/20 IT VER
DPI nelle linee guida ISPESL e raccomandazioni ISS e WHO per il contenimento della trasmissione di COVID-19 per il Tecnico di Laboratorio Biomedico
S.Stanziale (Padova ), A.G. Bianculli (Roma), A. Magaldi (Potenza), S.A. Distefano (Palermo).
Rev. 1.0
SITLaB news
Pubblicato: 15 Marzo 2020
Copyright: © SITLaB
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1. Introduzione
I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a
malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave
(SARS).
Sono virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico. La
sottofamiglia Orthocoronavirinae della famiglia Coronaviridae è classificata in quattro generi di coronavirus
(CoV): Alpha-, Beta-, Delta– e Gammacoronavirus. Il genere del betacoronavirus è ulteriormente separato in
cinque sottogeneri (tra i quali il Sarbecovirus).
Il virus che causa l’attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato “Sindrome respiratoria acuta grave
coronavirus 2” (SARS-CoV-2). Lo ha comunicato l’International Committee on Taxonomy of
Viruses (ICTV) che si occupa della designazione e della denominazione dei virus (ovvero specie, genere,
famiglia, ecc.). A indicare il nome un gruppo di esperti appositamente incaricati di studiare il nuovo ceppo di
coronavirus. Secondo questo pool di scienziati il nuovo coronavirus è fratello di quello che ha provocato la
Sars (SARS-CoVs), da qui il nome scelto di SARS-CoV-2.
La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per
virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata). Lo ha annunciato, l’11 febbraio 2020, nel
briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale
dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le
goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso.
È importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un
fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso
e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche. Il lavaggio e la disinfezione
delle mani sono la chiave per prevenire l’infezione. Dovresti lavarti le mani spesso e accuratamente con acqua
e sapone per almeno 60 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un
disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 60%). (1)
2. Linee guida di contenimento della diffusione del virus tra i Tecnici di laboratorio che
manipolano campioni respiratori emanate dalla World Health Organization il 27
Febbraio 2020
Il 27 Febbraio 2020 la World Health Organization ha emanato delle linee guida sull’utilizzo dei Dispositivi di
Protezione Individuale DPI da COVID-19 per minimizzare il contagio tra gli operatori della sanità. “For
infection prevention and control of epidemic- and pandemic-prone acute respiratory infections in health care”.
I DPI devono essere utilizzati in base al rischio di esposizione (ad es. tipo di attività) e la dinamica di
trasmissione del patogeno (ad es. contatto o aerosol). Bisogna considerare anche un uso eccessivo di DPI quale
un grave impatto sulla carenza di approvvigionamento.
La mappa del contagio in tempo reale nel mondo: contagi, morti e guariti,
clicca QUI per la versione desktop.
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Tabella 1 – Tabella WHO sui DPI previsti per un TSLB che manipola campioni respiratori
Come mostrato nella tabella riportata da WHO, i DPI previsti per il Tecnico di Laboratorio che manipola campioni respiratori sono:
2.1 Mascherina
Le mascherine di tipo N95, FFP2 o equivalenti, sono utilizzate durante le emergenze sanitarie che coinvolgono le vie respiratorie. È dimostrato che le mascherine mantengono la loro protezione se utilizzate per periodi prolungati. Tuttavia, non si dovrebbe superare il tempo massimo di 4 ore per mascherina.
2.2 Camice impermeabile
Per le procedure che generano aerosol gli operatori sanitari dovrebbero usare mascherine, occhiali, guanti e camice. Un sovra camice dovrebbe anche essere usato se il camice vero e proprio non è resistente ai fluidi.
2.3 Guanti
È importante sottolineare che l’uso di guanti non sostituisce la necessità di un’igiene delle mani adeguata, che dovrebbe essere eseguito frequentemente con una soluzione alcolica almeno al 70%.
2.4 Occhiali
Per la protezione degli occhi dalla manipolazione di campioni respiratori. (2)
3. Linee guida ISPESL su base WHO
Il Manuale di Biosicurezza emanato dalla WHO viene costantemente aggiornato in materia di biosicurezza e di sicurezza in generale al fine di sviluppare codici procedurali e gestionali a livello internazionale.
Secondo WHO gli agenti biologici si dividono in quattro gruppi di rischio a seconda del rischio di infezione:
I criteri di classificazione si basano su
INFETTIVITA’: capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite (uomo/animale) PATOGENICITA’: capacità di un microrganismo di produrre malattia in seguito all’infezione
TRASMISSIBILITA’ e SPETTRO D’OSPITE: capacità di essere trasmesso da un soggetto portatore o malato ad un soggetto non infetto, presenza vettori, standards igienici
NEUTRALIZZABILITA’: disponibilità di efficaci terapie o misure profilattiche attive o passive per prevenire la malattia, misure di sanità pubblica (igiene acque, controllo serbatoi e vettori).
Ai vari gruppi di rischio devono necessariamente corrispondere in laboratorio adeguati Livelli di Biosicurezza (Biosafety Level, BSL 1 – 4).
La Biosicurezza è il termine per descrivere norme, tecnologie e pratiche di contenimento che sono realizzate per prevenire esposizioni involontarie o fuoriuscite accidentali di agenti patogeni e tossine.
La Bioprotezione si riferisce a misure di sicurezza istituzionali e personali elaborate per prevenire perdite, furti, usi scorretti, fuoriuscite accidentali o intenzionali di patogeni o tossine.
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Infine, il termine biocontenimento è usato per descrivere metodi, procedure, attrezzature ed equipaggiamento
per la manipolazione in sicurezza di materiali infettivi nell’ambiente laboratoristico, ridurre o eliminare
l’esposizione ad agenti potenzialmente pericolosi degli operatori, di altre persone e dell’ambiente esterno.
Contenimento primario: La protezione del personale e dell’ambiente immediatamente circostante
dall’esposizione ad agenti infettivi è garantita da procedure di laboratorio che prevedono: buona pratica
microbiologica, appropriate attrezzature di laboratorio, dispositivi di protezione individuale DPI. La
vaccinazione può contribuire ad aumentare il livello di protezione personale.
Contenimento secondario: La protezione dell’ambiente esterno al laboratorio dall’esposizione a materiali
infettivi è garantito dalla combinazione della progettazione del laboratorio e delle procedure operative (es.
smaltimento rifiuti).
Tabella 2 – Tabella WHO, correlazione tra gruppi di rischio e livelli di biosicurezza
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Tabella 3 – Caratteristiche dei livelli di contenimento (WHO)
Caratteristiche dei laboratori BLS-1 -4:
3.1 BLS-1
Laboratorio per la lavorazione di materiale contenente agenti infettivi ben caratterizzati e di minimo rischio biologico, non associati a malattie negli immunocompetenti.
Livello base di contenimento con pratiche microbiologiche standard.
Utilizzo di dispositivi di protezione individuali standard: camice, guanti e protezione per gli occhi in alcuni casi.
Requisiti della struttura non specifici (accesso controllato, lavandino per il lavaggio delle mani, pavimenti e superfici di lavoro resistenti impermeabili e facili da pulire e decontaminare, adeguata illuminazione).
3.2 BLS-2
Laboratorio per la lavorazione di materiale contenente agenti infettivi indigeni di moderato rischio biologico presenti nella comunità, associati a malattie umane di diversa gravità.
Livello base di contenimento con pratiche microbiologiche standard, accesso limitato alle persone autorizzate, smaltimento dei rifiuti infettivi separato.
Dispositivi di protezione individuali standard: camice e guanti e per alcune procedure maschera e occhiali. Attrezzature di biosicurezza (BSC-1/2 per procedure che possono creare aerosol/schizzi.
Requisiti della struttura (porte con serratura, lavandino con hands-free operations, lavandino per lavaggio occhi, autoclave, consigliata ventilazione meccanica con flusso d’aria verso l’interno senza ricircolo.
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3.3 BLS-3
Laboratori per la lavorazione di materiale contenente agenti infettivi GR3 indigeni o esotici con possibile
trasmissione aerea, associati a malattie umane gravi.
Lavorazione di materiale con elevate concentrazioni di agenti di GR2 che possono diffondersi per aerosol.
Livello di contenimento elevato, pratiche microbiologiche standard e specifiche (supervisore del laboratorio
che controlla l’accesso, manipolazione del materiale sotto cappa).
Dispositivi di protezione individuali standard: camice di tipo urologico, copricapo, calzature apposite,
copriscarpe, DPI respiratoria per alcune procedure. Tutti i DPI devono essere rimossi e decontaminati prima
di lasciare il laboratorio.
3.4 BLS-4
Laboratori per la lavorazione di materiale contenente agenti infettivi pericolosi di GR4 e esotici con possibile
trasmissione aerea, associati a malattie umane potenzialmente letali per le quali non sono disponibili vaccini o
terapie. Per la manipolazione di un agente biologico del GR4, è necessaria un’autorizzazione da parte del
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, su parare dell’Istituto Superiore di Sanità. Essa ha
la durata di 5 anni ed è rinnovabile. L’accertamento del venir meno di una delle condizioni previste per
l’autorizzazione ne comporta la revoca. (3)
L’unico laboratorio BLS-4 in Italia è localizzato a Roma presso l’INMI L. Spallanzani.
Tabella 4 -DPI raccomandati per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 per Tecnico di
Laboratorio Biomedico, laboratorio di riferimento regionale e nazionale ISS (Rapporto 2/20
ISS COVID-19)
4. Principi generali (4)
• Oltre a utilizzare il DPI adeguato, è necessario effettuare sempre l’igiene delle mani e l’igiene respiratoria. Il
DPI non riutilizzabile dopo l’uso deve essere smaltito in un contenitore per rifiuti appropriato e deve essere
effettuata l’igiene delle mani prima di indossare e dopo aver rimosso i DPI.
• Mascherine e guanti non possono essere riutilizzati e devono essere smaltiti correttamente.
• La mascherina deve essere comunque sostituita immediatamente se danneggiata, contaminata o umida.
• In tutti gli scenari è possibile usare un grembiule monouso in assenza di camice monouso.
• La maschera chirurgica deve coprire bene il naso, la bocca e il mento. La maschera deve essere cambiata se
diviene umida, si danneggia o si sporca.
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BIBLIGRAFIA
1 salute.gov.it
2 World Health Organization – COVID-19 Guideline
3 Guideline ISPESL
4 Rapporto 2/20 ISS COVID-19